La nuova edizione del Report sulla Blue Economy dell’UE offre un’analisi dettagliata dei settori della blue economy europea basata sui dati più recenti disponibili. La blue economy, che comprende attività come pesca, acquacoltura, turismo costiero, trasporto marittimo, porti ed energie rinnovabili marine, si è dimostrata in buona salute nell’UE nel 2021.

Durante il periodo dal 2015 al 2021, ci sono stati incrementi significativi nel Valore Aggiunto Lordo (VAL) in diversi settori chiave della blue economy. Ad esempio, l’energia eolica offshore ha registrato un aumento del 326%, la costruzione e la riparazione navale del 54%, il trasporto marittimo del 29%, le risorse marine viventi del 27%, e le attività portuali dell’11%.

In particolare, il turismo costiero è rimasto il più grande settore della blue economy, generando il 29% del VAL complessivo nel 2021. Tuttavia, è stato notevolmente colpito dalla pandemia di COVID-19, mostrando segni di recupero ma senza ritornare completamente ai livelli pre-pandemici.

Allo stesso tempo, il trasporto marittimo è emerso come il secondo settore per fatturato, mentre le energie rinnovabili marine hanno registrato una crescita significativa, con un aumento del 45% del VAL rispetto al 2020.

Il rapporto sottolinea l’importanza della transizione energetica nei settori della blue economy, con l’UE all’avanguardia nello sviluppo di energie rinnovabili marine. Tuttavia, il settore della pesca ha dovuto affrontare sfide dovute all’aumento dei prezzi del carburante.

Senza miglioramenti nella protezione costiera, i danni economici annuali dovuti alle inondazioni lungo le coste dell’UE potrebbero raggiungere cifre comprese tra €137 miliardi e €814 miliardi entro il 2100, evidenziando l’urgente necessità di interventi per mitigare gli impatti del cambiamento climatico sulle comunità costiere.

Questi dati, forniti dalla Direzione Generale per gli Affari Marittimi e la Pesca e dal Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea, riflettono un quadro complessivo della blue economy dell’UE e forniscono importanti indicazioni per il futuro sviluppo sostenibile di questo settore.