Il Building Information Modeling (BIM) non è soltanto uno strumento utile alla costruzione di nuovi edifici, ma si rivela cruciale anche nel restauro di strutture storiche e degradate. Grazie alle sue tecnologie, è possibile digitalizzare un edificio esistente, ottenendo così una diagnosi precisa dello stato attuale e pianificando con accuratezza ogni fase del restauro.
Il processo di restauro mediante BIM si articola in diverse fasi. In primo luogo, si effettua il rilievo dell’edificio, individuando i fenomeni di degrado e trasponendo i dati in formato digitale attraverso l’HBIM (Historical/Heritage BIM). Questo consente di creare una rappresentazione digitale completa dell’immobile, fondamentale per lo studio storico e per analizzare le tecniche costruttive originarie e i materiali utilizzati. Attraverso la raccolta di documenti storici e tecnici, i professionisti possono comprendere appieno la struttura e pianificare in modo dettagliato gli interventi necessari.
Una volta conclusa la fase di analisi preliminare, si passa alla progettazione degli interventi di restauro. In questa fase, l’obiettivo è migliorare le condizioni dell’edificio, mantenendone la sicurezza e il valore storico. Successivamente, si procede alla realizzazione degli interventi, che devono essere eseguiti con la massima attenzione alla sicurezza, sia dell’edificio sia delle persone coinvolte. L’uso di software specifici per la gestione della sicurezza si rivela essenziale per il successo di questa fase.
Una volta completato il restauro, si passa alla documentazione finale e al monitoraggio. La catalogazione e l’archiviazione dei dati raccolti durante l’intero processo, grazie a soluzioni digitali, garantiscono che tutte le informazioni siano conservate in modo sicuro e facilmente accessibile per eventuali necessitĂ future. Questo approccio integrato migliora la qualitĂ e l’efficacia dei progetti di restauro.